Tipologia di contratti

Il contratto

Trovato il tuo posto di lavoro, ti potrà essere proposto un contratto, un accordo tra il lavoratore e il datore di lavoro: il primo si impegna a fornire una prestazione di lavoro in cambio di una retribuzione stabilita. Ogni categoria di lavoratore ha un tipo di contratto diverso, stabilito periodicamente a livello nazionale, che stabilisce orari, remunerazione e aspetti normativi.

Esistono diverse tipologie di contratto.

Il lavoro subordinato

Il contratto di lavoro subordinato, e quindi alle dipendenze del proprio datore di lavoro, può essere a tempo indeterminato, determinato o intermittente. Tra i contratti di tipo subordinato, è frequente anche il quello di apprendistato, che ha l’obiettivo di introdurre nel mondo del lavoro giovani tra i 15 e i 29 anni con una formazione per acquisire competenze professionali. I contratti possono essere a tempo pieno o part-time, con un numero di ore di lavoro settimanali e una retribuzione differente.

  • Indeterminato: il lavoratore è legato al datore di lavoro senza un vincolo di tempo. Il contratto può terminare in caso di pensione, dimissioni del lavoratore o licenziamento per giusta causa;
  • Determinato: il lavoratore è legato al datore di lavoro per un tempo indicato nel contratto, che può essere lungo 12 mesi al massimo (prorogabili a 24 in presenza di alcune condizioni). Terminata la possibilità di prorogare un tempo determinato, il contratto diventa a tempo indeterminato;
  • Intermittente: il lavoratore può essere contattato dal datore di lavoro all'occorrenza, per lavori la cui frequenza non può essere stabilita con certezza. Può essere stipulato con lavoratori sotto i 24 anni o sopra i 55, che non potranno superare le 400 giornate di lavoro nel corso di tre anni (eccetto alcuni settori), dopo i quali il contratto diventa a tempo indeterminato;
  • Somministrazione: il datore di lavoro può ingaggiare i lavoratori di agenzie del lavoro, in due diverse modalità: un contratto tra l'azienda (utilizzatore) e l'agenzia (somministratore) a tempo determinato o indeterminato, oppure un contratto tra l'agenzia (somministratore) e il lavoratore a tempo determinato o indeterminato. Si seguono la parità di mansione e la parità di trattamento, per cui il lavoratore in somministrazione deve avere lo stesso trattamento economico e normativo che ha un lavoratore assunto direttamente dall’azienda;
  • Apprendistato: il lavoratore, tra i 15 e i 29 anni, si lega a un datore di lavoro ricevendo per un tempo stabilito una formazione per la mansione da svolgere. Al termine dell'apprendistato il contratto diventerà a tempo indeterminato.

 

Il lavoro parasubordinato e autonomo

Esistono contratti di lavoro parasubordinato, come quelli di collaborazione occasionale o co.co.co., come esiste la possibilità di lavorare autonomamente, con partita iva.

  • Collaborazioni coordinate e continuative (co.co.co) e a progetto (co.co.pro.): una forma di contratto abolito quasi del tutto, e concesse ad alcune categorie di lavoratori iscritti ad albi o ordini ad iscrizione;
  • Lavoro occasionale: un lavoratore ha la possibilità di svolgere prestazioni di lavoro occasionale entro i 5.000€ di compenso in un anno, e non superiori ai 2.500€ per un singolo utilizzatore;
  • Lavoro a Partita IVA: un lavoratore autonomo, o libero professionista, deve aprire una partita IVA per erogare i propri servizi, o prestazioni d'opera, a un committente. Il lavoratore non può avere orari o modalità stabilite per svolgere il proprio lavoro, perché non è un lavoratore dipendente. 

 

Puoi approfondire le diverse tipologie di contratto sul nostro sito internet, o rivolgerti agli sportelli di Piazza l’Idea, di un Caf o del Centro per l’Impiego.